Saluti del Segretario Generale (Ulisse) e del Comitato Centrale

(nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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31 dicembre 2017

Ai compagni che partecipano al Capodanno Rosso a Napoli



Cari compagni,

ringrazio il Partito dei CARC che ha dato anche a noi del (nuovo) Partito comunista italiano la possibilità di prendere la parola e partecipare con voi a inaugurare il Nuovo Anno.

Giunti quasi al termine delle celebrazioni del Centenario della Rivoluzione d’Ottobre, il saluto all’anno che finisce e al nuovo anno è l’occasione per dare uno sguardo dall’alto e d’insieme all’opera che stiamo compiendo, nella quale ognuno di noi ha il suo posto e svolge il ruolo corrispondente al suo impegno.

Avere una visione d’insieme della nostra opera è importante perché ci mostra il senso del lavoro particolare e a volte complicato che ognuno di noi è chiamato a svolgere, che molti di voi già svolgono.

La nostra opera si riassume in due parole d’ordine.

In Italia nella parola d’ordine “fare dell’Italia un nuovo paese socialista”, cioè un paese che apre la serie dei paesi socialisti che succederanno a quelli creati dalla prima ondata della rivoluzione proletaria.

A livello internazionale nella parola d’ordine “rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato”. Proprio facendo la rivoluzione socialista in Italia noi compiamo la nostra parte nella rivoluzione socialista mondiale. Infatti noi siamo internazionalisti e approfitto anzi dell’occasione per proclamare ancora una volta la nostra solidarietà con gli organismi, movimenti, popoli e Stati che da un capo all’altro del mondo, dalla Repubblica Popolare Democratica della Corea alla Repubblica Bolivariana del Venezuela, resistono al catastrofico corso delle cose che la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti impongono all’umanità.

Contro questo corso catastrofico delle cose, l’umanità tutta oggi ha davanti a sé il compito di creare la seconda ondata della rivoluzione proletaria. Questa sarà caratterizzata dall’instaurazione del socialismo nei paesi imperialisti e farà compiere all’umanità il salto epocale verso il comunismo, salto che si apre con la rivoluzione socialista. Il nostro principale contributo è fare la rivoluzione socialista nel nostro paese, una delle potenze imperialiste e sede di uno dei principali pilastri del sistema imperialista mondiale, il Vaticano.

Nel compimento di questa impresa noi riprendiamo l’opera iniziata dalla Rivoluzione d’Ottobre. Noi siamo eredi e continuatori di quell’opera, l’opera che ha cambiato il mondo ma che è rimasta incompiuta a causa dell’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria. A chi guarda le cose dal punto di vista storico e mondiale, è chiaro che non è la borghesia che ha vinto il movimento comunista, ma è il movimento comunista che non è stato capace di continuare la sua opera ed essa si è quindi esaurita.

Noi siamo i promotori della rivoluzione socialista, i fautori dell’instaurazione del socialismo, prima fase della società del futuro, la società comunista. Questo è oramai scientificamente stabilito, è una verità come ogni verità di un’altra scienza, nota a chi studia quella scienza.

La rivoluzione socialista avanza, ma avanza per ondate.

La Comune di Parigi del 1871 ha dato il via alla rivoluzione socialista mondiale. Restò limitata alla città di Parigi. Allora sì la borghesia vinse, riuscì a soffocare la Comune di Parigi nel sangue di svariate migliaia di proletari e rivoluzionari e nella deportazione di altre migliaia. L’influenza politica della Comune fu limitata. Durò pochi mesi. Ma la sua influenza storica fu importante: i grandi maestri del comunismo da Marx a Lenin ne trassero insegnamenti e la borghesia ripiegò sull’alleanza paralizzante con le residue forze feudali alla cui testa vi era il Papato di Roma.

La prima ondata mondiale è stata la Rivoluzione d’Ottobre, la costruzione dell’Unione Sovietica e, sulla sua scia, della Repubblica Popolare Cinese, della Corea, del Vietnam, delle democrazie popolari in Europa Orientale, di Cuba, la vittoria sul nazifascismo, la distruzione del vecchio sistema coloniale, la costituzione di partiti comunisti in ogni paese ai quattro angoli del mondo, le grandi conquiste delle masse operaie dei paesi imperialisti. La borghesia ha contrasto con ogni mezzo la seconda ondata, ha cercato di “soffocarla quando era ancora nella culla”, per usare l’espressione di Winston Churchill, in Russia, ma non vi riuscì. Neanche Mussolini, il Vaticano, Hitler e Truman vi riuscirono. Ci vollero più di trent’anni per portare l’Unione Sovietica di Lenin e Stalin alla rovina. La prima ondata si esaurì nella seconda metà del secolo scorso per l’incapacità del movimento comunista di instaurare il socialismo nei paesi imperialisti, per i limiti del movimento comunista come movimento cosciente e organizzato che conosce scientificamente il mondo e lo trasforma.

Noi siamo questo movimento. Siamo la parte cosciente e organizzata delle classi sfruttate e dei popoli oppressi che in tutto il mondo fanno fronte al corso catastrofico delle cose che la borghesia imperialista, per prolungare la vita del sistema capitalista nonostante la nuova crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale che lo corrode, deve imporre a tutto il mondo approfittando dell’esaurimento della prima ondata mondiale della rivoluzione socialista. Siamo i promotori della seconda ondata. Alcuni dicono che la borghesia ha vinto. No, compagni, consapevolmente o meno portano tra di noi la propaganda della borghesia, portano nel nostro campo una linea disfattista. La borghesia domina nuovamente, come all’inizio del secolo scorso, il corso delle cose nel mondo solo perché la prima ondata della rivoluzione socialista si è esaurita. Ma questa si è esaurita a causa dei limiti del movimento comunista cosciente e organizzato, i limiti che sta a noi superare.

Noi in Italia promuoviamo la seconda ondata superando i limiti del primo glorioso Partito comunista, il Partito della Resistenza vittoriosa contro il nazifascismo, sorto per impulso della prima Internazionale Comunista. Abbiamo ripreso la linea patrocinata prima da Antonio Labriola contro quella di Filippo Turati, poi da Antonio Gramsci contro quella di Amadeo Bordiga. Palmiro Togliatti e la sua cricca di revisionisti e di agenti del Vaticano hanno deviato, corrotto e disgregato quel glorioso Partito fino all’estinzione. I gruppi marxisti-leninisti prima e le Brigate Rosse poi non riuscirono a stroncare la loro azione. Noi costruiamo il nuovo Partito comunista che armato del marxismo-leninismo-maoismo dà forza e direzione alle lotte rivendicative delle masse popolari e le fa diventare la forza creatrice di un nuovo paese socialista.

La sola alternativa realistica al governo della borghesia imperialista, del Vaticano, della NATO, dell’Unione Europea e della Banca Centrale dell’oligarchia finanziaria europea è il governo d’emergenza che le masse popolari organizzate costituiranno facendovi partecipare gli esponenti della sinistra borghese che ancora godono della loro fiducia, il governo che faranno ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia, il governo che abbiamo chiamato Governo di Blocco Popolare. L’opera del Governo di Blocco Popolare porterà a un livello superiore la lotta per l’instaurazione del socialismo. È con l’obiettivo di creare le condizioni necessarie per la costituzione del Governo di Blocco Popolare che parteciperemo e vi chiediamo di partecipare anche alla campagna elettorale già in corso. Dovunque, e in primo luogo tra le file dei promotori e fautori della lista di “Potere al Popolo”, noi porteremo e vi esortiamo a portare la linea di promuovere la creazione di organizzazioni operaie e popolari in ogni azienda privata e pubblica e in ogni quartiere e paese, di portarle a rafforzarsi e a coordinarsi per formare un proprio governo d’emergenza e costringere i vertici della Repubblica Pontificia a ingoiarlo.

Questo è per il nuovo anno il lavoro comune dei comunisti e di tutti quelli che si dedicheranno a costruire l’alternativa all’attuale corso delle cose.

A ognuno di voi compagni faccio l’augurio di dare il suo contributo a questa grande opera. Solo chi vi si impegnerà troverà il senso della propria vita individuale, quello che lo unisce agli altri e dà la gioia di vivere.

Compagno Ulisse, segretario generale del Comitato centrale del (n)PCI.